Intervista a Teresa Insero

Vi riportiamo l’intervista a Teresa Insero durante il Sigep 2012.
Quando hai iniziato con il cake design?
Fin da ragazza ho lavorato in un ristorante e poi ho portato avanti questa cosa anche se ho fatto scelte di studi differenti. Prima studi artistici, poi architettura, infine restauro. Ma mi sono sempre tenuta a contatto con i ristoranti. Cinque anni fa ho conosciuto il cake design tramite i libri di Alan Dune e la Vincet e mi sono subito appassionata a quest’arte che non risulta impossibile ma non è neanche così facile. Mi sono basata sui testi e ho fatto tanta pratica. Ho vinto il concorso con Maison Madeleine e sono andata in Inghilterra dove ho fatto un corso di cinque giorni con i migliori maestri inglesi. Ho continuato a fare gare in Inghilterra (NEC e Birmingham) e ho vinto 2 medaglie d’argento, poi mi hanno contattato per il Sigep e le varie fiere. Ma è un continuo impegnarsi a fare meglio. Gli studi di restauro mi hanno aiutato molto ma anche l’esercizio quotidiano. Ho le piaghe alle mani, molti mi chiedono come faccio a realizzare i visi umani: ne faccio almeno cinque al giorno e i polpastrelli si consumano a forza di modellarli.
Come basi per le tue torte cosa usi?
Io uso basi italiane, non ho mai approfondito il dolce inglese ma solo la decorazione all’inglese. Ho frequentato corsi con Di Carlo, (campione del mondo della pasticceria), ho letto molti libri anche quelli di Montersino. Io voglio imparare a fare le basi, la pasticceria base e da forno/banco. Bisogna imparare a trasformare queste ricette tradizionali nella decorazione all’inglese. Molte volte si usano basi più umide che non si devono bagnare eccessivamente e mantengono l’umidita’ e la forma. E’ questo lo studio che dobbiamo fare, siamo dei grandi artisti, scultori, pittori però poi non dobbiamo sottovalutare la parte del gusto. Dobbiamo basarci sulla pasticceria italiana, quindi niente polistirolo, ne red velvet, ma se la dobbiamo fare, sostituiamo i coloranti con prodotti alimentari come la barbabietola. Bisogna approfondire questi aspetti per raffinarci. Dobbiamo avere uno stile nostro senza esagerare. La torta deve essere prima buona e poi bella. Io faccio decorazioni tutte bianche e poi vado a mettere personaggi colorati, anche se quello che si mangia non dovrebbe essere mai colorato perchè spesso vengono utilizzati coloranti chimici. La pasta di zucchero si può fare in casa, meno si usano i prodotti raffinati meglio è. Io sono partita da prodotti fatti in casa. Anche nei libri non sempre c’è una ricetta, ad esempio Alan Dune è rimasto incantato dalla pasta commerciale per i fiori ma nel suo libro da comunque la ricetta, perchè quella commerciale costa parecchio.
Cosa ne pensi di questo boom di cake designer?
E’ sicuramente positivo e non andrà perso ma rimarrano le persone che ameranno questa arte senza esagerare. Sempre con lo stile italiano, le americanate non sono apprezzate, preferiamo le nostre basi italiane.