Epifania tra leggenda e religiosità

Il termine Epifania deriva dal greco e significa manifestazione della persona di Gesù. La festa cristiana dunque rievoca la visita dei Re Magi al Bambino Gesù nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
I Re Magi, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare erano sacerdoti, saggi e astrologi che partirono da diversi paesi, Nubia, Godolia e Tharsis, per arrivare a Betlemme.
Guidati dalla stella cometa, si incontrarono vicino a Gerusalemme e, pur parlando lingue diverse, si compresero e si accorsero di avere la stessa meta; così, proseguendo il viaggio insieme, portarono a Gesù 3 doni: oro, il metallo più prezioso, incenso, un profumo da bruciare e mirra, una crema profumata usata per inbalsamare i morti.
La tradizionale figura della Befana, invece, non ha origini cristiane. La leggenda risale ai primi del milleduecento e narra di una vecchietta che a cavallo di una scopa distribuisce dolci ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi.
Secondo alcuni potrebbe rappresentare l’anno vecchio che se ne va lasciando dei doni, come dice il detto “L’Epifania tutte le feste porta via”.
Un’altra leggenda, nata dall’intreccio tra racconti popolari e credenze religiose, narra che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, i Re Magi, in cammino per rendere omaggio al bambino Gesù, smarrirono la via e bussarono alla porta di una vecchietta.
Questi chiesero alla Befana di accompagnarli da Gesù ma lei, rifiutandosi, si limitò ad indicare loro la strada.
Pentendosi in seguito del suo gesto la vecchietta preparò un sacco pieno di dolci e uscì da casa per cercare i Re Magi. Non riuscendo a trovare i tre saggi, per farsi perdonare, iniziò ad offrire i suoi dolci a tutti i bambini che incontrava sul suo cammino nella speranza che uno di quelli fosse Gesù.
Così ogni anno la sera dell’Epifania la Befana si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c’è un bambino per lasciare un dono.
Il termine Befana sembra derivare da Epifania, trasformato poi in “Beffania”. Nel tempo è stato anche ricollegato ad una località omonima di un villaggio nei pressi di Betlemme dove viveva la “Strega di Beffania” che, in quella notte , volava sui tetti delle case. Col passare del tempo perse le lettere “f” ed “i” e diventò Befana.